Stefano il Grande, altro che Dracula!

Tra i personaggi più noti della Romania c’è sicuramente il conte Vlad, l’impalatore, mitizzato poi in Dracula dal famoso romanzo. Ora, Vlad non era un vampiro ed è realmente esistito, ma per moldavi è più noto come il cugino di un una figura assai più carismatica, quella di Ştefan cel Mare, ovvero Stefano il Grande. Santo e guerriero, ha difeso l’indipendenza della originaria Moldavia, oggi spezzettata tra diverse regioni e Stati. Nato a Vaslui nel 1475, Stefano il Grande è un figlio illegittimo del voidova Bogdan II di Moldavia. Dopo l’assassinio di quest’ultimo da parte del fratellastro Petru (1451), Stefan deve rifugiarsi in Transilvania e in Valacchia, proprio da Vlad III l’impalatore. Nel 1457 Ștefan sconfigge Petru, che si rifugia in Polonia, ma non demorde: lo costringe all’espulsione e infine lo uccide, nel 1468. Nel frattempo Ștefan raffredda i suoi rapporti con la Valacchia, perché Vlad III si rifiuta di cedergli la fortezza di Chilia, sul Mar Nero. Nessun problema: la conquista nel 1465. L’anno successivo Ștefan riguadagna anche la fortezza di Chotin dal sovrano di Polonia. Intanto aveva fatto in tempo a sconfiggere il sovrano d’Ungheria Matteo Corvino, con il quale stringe un accordo di pace in chiave anti-turca. Nel 1470 è Ștefan a fermare un’invasione dei Tartari, nel 1471 lo vediamo attaccare la Valacchia e, quattro anni dopo, sconfiggere il sultano Maometto II a Vaslui.

Nel 1476 il condottiero moldavo viene a sua volta sconfitto a Valea, ma è fortunato: i Turchi si ritirarono per una pestilenza. Riesce a imporre un suo voivoda in Valaccchia, a sconfiggere più volte gli invasori Turchi in attesa che Giovanni I Alberto di Polonia organizzi un’armata, nel 1496, per una crociata contro Musulmani che ben presto degenera in un conflitto polacco-moldavo per il controllo della Galizia, dal quale Ștefan esce vittorioso. Tuttavia non può evitare un accordo difensivo con sultano Bayezid II, in cambio di un tributo annuale. Sulle conseguenze di una vecchia ferita alla caviglia, e di un successivo incidente, Stefano il Grande (afflitto dalla gotta) muore il 2 luglio 1504 nel logo natìo. Viene sepolto al monastero di Putna. Il suo corpo, rubato dai Turchi, è stato nel secolo scorso (ma la sua spada si trova ancora a Istanbul). Alla fine del XX secolo viene santificato dalla Chiesa Ortodossa romena, diventando “Santo Principe Stefano il Grande”. Non sembri azzardato: questo grande personaggio ha fatto costruire, dopo ogni battaglia, vittoriosa, quei monasteri con le chiese affrescate all’esterno che oggi rappresentano una grande attrazione. Alla fine sono decine, quasi tutti visibili, e famosissimi grazie ai cicli di affreschi che caratterizzano anche la parte esterna.

Il monastero di Putna, dove è seppellito Stefano il Grande

Leggere

Poesie, Mihai Eminescu

Iperione, Mihai Eminescu (Fermenti)

La mia ombra e altri racconti, Mihai Eminescu (Bur)

La scure, Mihail Sadoveanu e R. Merlo

Giustizia, Ion Luica Carangiale

Ascoltare

https://www.raiplay.it/video/2018/03/Le-uova-dipinte-a5cb39dd-f52c-4f50-9135-b7defa17908a.html

Il Flauto Di Pan. Crai Nou Ensemble, Romania

George Enescu, Original recordings (Documents)

Enescu: Te Three Symponies (Bbc Philarmonca Orchestra)

Enescu, Romaniana Rhapsodies 1 & 2, Poème roumain, Symphinc concertante, 3 Suitef for Orchestra. Orchestre Philarmonique de Monte-Carlo, Lawrence foster (Apex)

Enescu. Sinfonie 1-3 Violin Sonata N. 3, Valery Sokolov, Svletana Kosenko (Warner Classics)

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