Il volto umano del viaggio

Goethe nella campagna romana, 1787, di Johann Heinrich Wilhelm Tischbein. Francoforte, Städelsches Kunstinstitut

Viaggiare non è la stessa cosa di muoversi per turismo. Il viaggiatore parte per mettersi in discussione, per conoscere, confrontarsi.  Il turista no, va solo per farsi un selfie davanti al monumento famoso. Il viaggiatore si informa, è curioso, parte con consapevolezza e privilegia i tempi lenti, l’approfondimento. Il turista no, si lascia “impacchettare” in un tour veloce e superficiale, rimane uno spettatore passivo. Il viaggiatore cresce perché si interfaccia con tradizioni e stili di vita, stringe amicizie, amplia la mente e, quando acquista un prodotto perché, sicuramente, ha conosciuto l’artigiano che lo realizza. Il turista non sa nemmeno dove è stato, perché ha seguito frettolosamente una guida.  Un viaggio ha senso se si lega all’autenticità, se amplifica le emozioni, ma la logica di mercato impone pacchetti, tour, wine-tasting o show-cooking, in un trionfo di standard validi in tutto il mondo. Si acquistano con grande facilità un volo, una stanza d’albergo o una “experience” per consentire di fare grandi numeri a catene alberghiere, compagnie aeree, tour operator. La macchina del turismo guarda solo al fatturato, a costo di espellere i cittadini dai centri storici, togliere l’anima ai territori. La recente pandemia ha messo in evidenza le contraddizioni e i danni di un’economia votata agli arrivi di massa. Reveles è un modello che ha, in sé la risposta: si rivolge ai veri viaggiatori, guarda all’ambiente e all’uomo più che ai numeri. Non è un tour operator, non è un blog, una rivista o un’associazione, ma unisce queste funzioni su un piano inesplorato. È lo strumento che  stimola l’approfondimento, la curiosità, prepara alla consapevolezza e alla conoscenza, consente di affrontare un viaggio ricco di esperienze, realmente costruito insieme a persone qualificate del posto, di conoscere le produzioni locali. Reveles ti apre le porte di singole realtà, ti mostra il “dietro le quinte” e i luoghi segreti, ti immerge in uno stile di vita. La tecnologia è utilizzata condividere passioni, interpretare un paesaggio. Così il viaggio diventa un’occasione di crescita dal punto vista culturale e, sopratutto, umano.

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