«Il genio romantico» della Bucovina

Romania, Bucovina, Moldavia


Non dimenticherò mai, o bella Bucovina,
il genio tuo romantico, i monti tra la luce,
                       le valli tra i fiori,
i fiumi rimbalzanti fra picchi dirupati,
5le acque che risplendono qual freschi diamanti,
                       oltre i campi, lontano.
Del mio destino sorrisi e gemiti
canterellati in nenie, canterellati in sogni,
                       sottovoce, in segreto,
10mi tornan tutti alla memoria, mi sfilano dinanzi,
il cuor mi rubano, e, con dolci parole,
                       mi sussurran parole di rimpianto.
Solo sul tuo seno i genii malefici,
che spoglian di malie lo stame della mia vita,
                       par che sonnecchino

mi lascian tranquillo perch’io canti nel mondo
e sogni un destino superbo al mio nome
                         ed alla stella mia.
Quando sulla bruna volta tremola Selene
con passo armonioso, con pigro passo,
                        lene per la sua strada;
Eolo sull’arpa sua che in suon blando vibra
canta della Notte la canzon mistica e dolce
                        qual canto di Valhalla.
Allora, pari al Silfo che ci addormenta in pace,
mi batte il cuore, batte e non tace,
                        palpita leggiero,
tra belle fantasie ei s’apre la strada
ed oltre i monti boscosi, oltre colline e valli
                      porta il suo pianto.
Porta in segreto verso te il suo pianto,
mentre l’occhio mi sfolgora, le ciglia lagrimano
                         e sul cuore ho un peso;
così ogni qual volta a te ripenso
nuvoli di sospiri mi opprimon l’anima,
                               o Bucovina mia!

Alla Bucovina. Poesia di Mihai Eminescu


Mihai Eminescu, pseudonimo di Mihail Eminovici, nato nel 1849 è il più noto poeta romeno. È stato anche filologo, scrittore, giornalista e politico. La sue opere più famose includono  Luceafărul (Espero), Mai am un singur dor (Mi resta un solo desiderio), e le cinque Scrisori (Epistole). Qui racconta con nostalgia la Bucovina, regione al confine rispetto al suo luogo natio, Botoşani. Oggi la Bucovina, che alterna grandi pianure alla catena dei Carpazi, è divisa tra Ucraina e Romania. Il caso vuole che nel distretto Botoşani, sia nato anche il più famoso musicista, George Enescu, nel 1881. Siamo nella parte romena della Moldavia, mentre una fetta orientale è  uno Stato indipendente, dopo aver fatto parte dell’Unione Sovietica. In ogni caso, la Bucovina è il nucleo fondante della Moldavia unita, quella che si identifica con il voivoda Stefano il Grande (Ştefan cel Mare). È l’eroe locale, fatto santo, colui che fa costruire i monasteri dipinti dopo ogni sua vittoria (cugino di Vlad l’impalatore, vovivoda della Transilvania, che ha ispirato il personaggio letterario di Dracula). Momenti di gloria, in mezzo a una storia travagliata. La zona della Bucovina fa parte, inizialmente, della Rus’ di Kiev e dei principati galiziani che le succedono. Sottoposta nel XV secolo al Regno di Polonia, si guadagna un periodo di autonomia come parte integrante della Moldavia, ma non può evitare il controllo dei Turchi ottomani, fino al 1769. Quindi passa alla Russia e subito dopo all’Austria. Questo contino cambio di dominazioni determina una presenza multietnica di romeni, ucraini, polacchi, ungheresi, ebrei e tedeschi.  Qui si combattono alcune delle più sanguinose battaglie della Prima guerra mondiale. Dopo un inclusione nell’effimera Repubblica dell’Ucraina occidentale, la Bucovina viene assegnata alla Romania. Con l’inizio della Seconda guerra mondiale la parte settentrionale della regione viene ceduta all’Urss, mentre la quasi totalità della popolazione di origine tedesca emigra in Germania. La rioccupazione tedesca comporta il massacro di quasi tutti gli Ebrei. Infine, con l’arrivo dell’Unione sovietica si arriva all’assetto attuale con il reinserimento della parte nord della Bucovina nell’Ucraina. La Moldavia in gran parte rimane nella Romania, ma diventa anche un piccolo stato indipendente (ingloba la storica regione orientale della Bassrabia, nella parte meridionale in Ucraina). Una curiosità: il nome Bucovina deriva da quello polacco di Bukowina, che a sua volta proviene dal termine slavo buk che significa “albero di faggio”. Capoluogo è Suceava, che ha più di 100 mila abitanti. La confinante Moldavia (nella parte romena) ha invece, come capoluogo,  Iaşi, per un periodo capitale della Romania importante centro universitario, con poco meno di 400 mila abitanti.

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