Raffaello e le Tre Grazie

Siena, Piccolomini

Nelle “storie” dipinte nella biblioteca Piccolomini, nella cattedrale di Siena,  un giovane Raffaello Sanzio si sarebbe ritratto per ben tre volte. Lo vediamo con in mano una rosa tra il pubblico che assiste alla cerimonia di incoronazione di papa Pio II e in altee due pose, in versione giovane e più attempata in un unico dipinto: quello della nona scena del ciclo, sulla canonizzazione di Santa Caterina da parte del pontefice. Insomma, non sembrano esserci dubbi sul coinvolgimento del “divin pittore” nella realizzazione della Biblioteca piccolominea, confermato non solo dai ritratti ma anche dai “cartonetti” disegnati per almeno due storie, uno conservato agli Uffizi e l’altro alla Piermont Morgan Library di New York. Tuttavia sono le tre Grazie a ispirare chiaramente Raffaello. Si tratta di una copia romana da un’originale ellenistico, a sua volta presa a modello per un dipinto. Ora, si potrebbe pensare: che ci fanno tre donne nude nella biblioteca del Papa? Evidentemente i Piccolomini, compresi pontefici, alti prelati e il resto della famiglia, condividevano la concezione di Marsilio Ficino sull’amore: nient’altro che «un certo sforzo di volare alla divina Bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza». Quindi, le tre Grazie non sono altro, proprio per la loro bellezza, il tramite tra Terra e Cielo, tra mondo sensibile e mondo ultraterreno.

In ogni caso, si tratta di un soggetto di grande fascino. Quasi fedelmente, Raffaello lo ha riprodotto in un olio su tavola (17×17 cm.) conservato nel Musée Condé di Chantilly, a pochi chilometri da Parigi. Siamo nei primissimi anni del XVI secolo.  Per inciso, il dipinto faceva parte di dittico con il Sogno del cavaliere, ora alla National Gallery di Londra. Le due opere erano nella collezione Borghese (altra famiglia senese) a Roma, e nell’inventario di Scipione borghese nella seconda metà del XVII secolo. Le Tre Grazie è stato acquistato nel 1800 da Henri Reboul, soprintendente della Repubblica Romana sotto Bonaparte e portato in Francia nel 1803, quindi portato in Inghilterra, per far parte di varie collezioni private. Infine l’acquisto del duca d’Aumale nel 1885, che lo riporta in Francia, nella sede odierna. LeTre Grazie rappresentano le virtù femminili di modestia, bellezza e amore, mentre quelle maschili di giustizia, fortezza e temperanza compaiono nel Sogno del cavaliere. Per l’uomo la scelta è tra virtus e voluptas, e le Grazie non sarebbero altro che la ricompensa di quello virtuoso, con i pomi delle Esperidi quale simbolo di immortalità: ecco il senso del distico.


Leggere

I Commentari di Pio II, Enea Silvio Piccolomini

Con gli occhi chiusi – Il Podere – Tre croci (La Trilogia dei romanzi dell’inettitudine), Federigo Tozzi 

Un infinito numero, Sebastiano Vassalli (Einaudi) 

Un punto di approdo, Hisham Matar (Einaudi)

La biblioteca. Una storia mondiale, James W. P. Campbell e Will Price (Einaudi)

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www.operaduomo.siena.it 

https://operaduomo.siena.it/it/luoghi/libreria_piccolomini/ 

https://www.treccani.it/enciclopedia/pio-iii_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/

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